Lo specialista che ha operato Osimhen: ha rischiato tantissimo

Lo specialista che ha operato Osimhen: ha rischiato tantissimo

La trasferta di Milano si è conclusa in modo decisamente amaro per il Napoli e non è esclusivamente per colpa della sconfitta finale, con i tre punti che sono finiti all’Inter, che ha di fatto riaperto i discorsi per lo scudetto.

Infatti, gli azzurri hanno avuto a che fare con una situazione che va oltre la semplice sconfitta, ovvero l’infortunio che è occorso a Victor Osimhen. In pochi si sarebbero potuti attendere un epilogo del genere dopo uno scontro come se ne vedono tantissimi durante tutto l’arco del campionato. Eppure, l’impatto tra il bomber di origini nigeriano e la nuca di Skriniar è stato così devastante che ha costretto l’attaccante nigeriano a finire sotto i ferri, per un vero e proprio intervento di ricostruzione del volto.

Una grande botta a livello psicologico per Osimhen

È stato lo stesso specialista maxillo-facciale Gianpaolo Tartaro a mettere in evidenza la gravità della situazione che si è trovato di fronte agli occhi nel momento in cui era arrivato il momento di intervenire chirurgicamente. Oltre una ventina di fratture e l’occhio che è finito fuori dall’orbita, in effetti, sono state due situazioni estremamente delicate.

Il noto specialista prof. Gianpaolo Tartaro ha svelato nel corso di un’intervista audio tutta una serie di dettagli che riguardano proprio l’operazione chirurgica che ha dovuto affrontare Osimhen, soffermandosi in modo particolare sul livello di gravità delle lesioni che è stato necessario ricomporre.

Sono servite poche frasi del prof. Tartaro per far capire che tipo di impatto ha dovuto sopportare Osimhen. La prognosi, almeno per il momento che si aggira intorno ai 90 giorni ma variabili in funzione della ripresa del giocatore costringerà il bomber nigeriano a dover saltare una serie di partite decisamente importante per il Napoli, come ad esempio quella contro il Milan del 19 dicembre oppure quella contro la Juve dell’epifania nel 2022.

Si tratta indubbiamente di una notizia dura da digerire per il club azzurro, che di colpo si trova senza il suo bomber principale, in grado di fare la differenza in ogni partita, ma soprattutto per l’attaccante africano, che chiaramente dovrà anche saltare, molto probabilmente, la Coppa d’Africa.

Un intervento durato ben tre ore e mezza

Una di quelle operazioni praticamente infinite, proprio per via della necessità di intervenire in maniera estremamente accurata e precisa in riferimento alla riduzione delle fratture multiple che hanno letteralmente devastato il viso del bomber della compagine napoletana.

È stato già l’allenatore degli azzurri Luciano Spalletti a mettere in evidenza come, nell’immediato dopo gara, si notava che l’impatto con Skriniar fosse stato decisamente importante, visto che l’attaccante nigeriano non era più in grado di aprire un occhio.

Lo specialista Gianpaolo Tartaro ha svelato come quell’impatto poteva portare addirittura a conseguenze ancora più complicate da gestire, vista la violenza con cui è avvenuto, paragonata quasi a quella di finire sotto una presa con il viso.

Condizioni che si sono dimostrate fin da subito preoccupanti quelle di Osimhen, ma che sono emerse in tutta la loro chiarezza durante l’intervento. La complicanza più importante che è stata affrontata dallo specialista di chirurgia maxillo-facciale è stata quella relativa allo schiacciamento dell’orbita.

Infatti, quello che ha colpito l’attaccante nigeriano non è stato esclusivamente una dislocazione, quanto piuttosto un esotrauma a tutti gli effetti. La conseguenza principale è che l’osso malare ha subito tutta una serie di frammentazione: oltre venti le fratture, che hanno necessariamente portato all’applicazione di svariati punti sul viso del calciatore. Avete in mente i puzzle da completare mettendo insieme i vari pezzi? Ecco pensate che lo specialista Tartaro ha definito proprio in questo modo quell’area del volto di Osimhen coinvolta dall’impatto con il difensore dell’Inter Skriniar, dovendo inserire ben 5 placche e provvedendo anche all’applicazione di 16 viti.