Il ruolo della musica per i bambini

Il ruolo della musica per i bambini

La musica è un elemento che accompagna la nostra vita, in ogni momento, in ogni fase. I gusti personali sono ovviamente tutti diversi: chi apprezza maggiormente il rock, chi la musica classica, il Pop, il Jazz e così via ma ciascuno spesso lega ricordi, fatti, eventi particolari della propria vita ad una certa musica. Cominciamo fin da piccoli ad apprezzare la musica ma ha un’utilità?

La musica per i piccoli 

E’ semplicemente stupefacente vedere un bambino muoversi al ritmo della musica fin da piccolissimo senza che mai nessuno abbia mai insegnato a farlo. E’ anche bello sorprenderci ancora per cose che paiono così insignificanti, vuol dire che nonostante tutto siamo ancora umani.

E’ chiaro che la musica rappresenta un naturale mezzo di comunicazione, di espressione personale che è innato, istintivo, vuol dire che le note sono un mezzo comunicativo ancora più naturale delle parole, tanto che i bambini si muovono con la musica, la sentono dentro di se ancora prima di imparare a parlare.

Non deve stupire, quindi che la stessa musica rappresenti una delle principali attività di psicomotricità che consentono alle specialiste di questa disciplina di fare valutazioni sui bambini prima della possibilità della comunicazione verbale o in integrazione con questa.

Musica e sviluppo

E’ provato che la musica favorisce lo sviluppo della memoria verbale e delle attività spazio temporali ed è anche provato che nei bambini un pochino più grandi possa essere un aiuto nella prevenzione della dislessia.

Da ciò deriva la assoluta certezza che l’ascolto della musica sia un modo concreto ed efficace per assicurare ai bambini uno sviluppo corretto ed armonico. altrettanto e forse anche meglio è la musica attiva, la pratica della musica, l’uso di strumenti musicali attraverso i quali i bambini esprimono se stessi.

Musica e linguaggio

La pratica della psicomotricità sui bambini di età inferiore ai 3 anni ha dimostrato l’efficacia della musica ascoltata e praticata nello sviluppo del linguaggio in quanto favorisce la memorizzazione e la distinzione dei suoni che poi infine costituiscono il linguaggio.

I suoni aiutano il linguaggio nei bambini. In fondo sia la musica che i fonemi altro non sono che frequenze sonore ben determinate. Ricercatori dell’Università Bicocca di Milano hanno dimostrato come i bambini sottoposti a stimoli sonori diano risposte più positive in termini sensoriali rispetto ad altri che, invece, non ne vengono sottoposti.

Con la musica, con gli stimoli sonori si stimola la formazione di fonemi che sono sì innati ma che con gli stimoli sonori vengono maggiormente sollecitati  e quindi agevolati nella loro formazione. La prova consiste nella dimostrazione di modificazioni del cervello, di specifiche aree nei bambini sottoposti a stimoli sonori rispetto agli altri.

La musica contro la dislessia

Tutti sappiamo che il cervello umano è utilizzato, almeno all’apparenza solo in parte. Ci sono delle aree cerebrali apparentemente inattive ma se esistono significa che servono a qualcosa che ancora non riusciamo a comprendere o che l’essere umano ha delle potenzialità che non sono ancora state sviluppate e che probabilmente lo saranno in futuro.

E’ stato provato che l’ascolto della musica e la sua pratica attivano delle aree cerebrali che non sono attive in chi non ha a che fare con la musica. La lettura del pentagramma, in particolare, favorisce la memoria verbale e quella a breve termine e le abilità spazio-temporali. Tutto questo è di significativo aiuto nella prevenzione della dislessia modificando la capacità di lettura e di elaborazione del suono.

Le particolari aree stimolate dalla musica sopperiscono alle carenze che si riscontrano nell’area cerebrale deputata alla lettura.

Musica in gravidanza

La convinzione che la musica faccia bene al feto ha portato all’idea di inserire appositi strumenti in vagina per raggiungere meglio il feto con la musica. Gli esperti ritengono che non sia il caso di arrivare a tanto. Probabilmente la musica può far bene anche al feto ma probabilmente più per azione riflessa che diretta.

La musica che provoca piacere alla mamma ha un effetto secondario sul bambino che trae beneficio dal rilassamento e dal piacere della mamma ma se proprio credi bene far sentire musica la bambino fallo quando lo senti muovere, segno che è sveglio.

La musica non deve mai disturbare il sonno del bambino, né in pancia né fuori perché durante il sonno si produce l’ormone della crescita che garantisce il miglior sviluppo possibile del bambino